Quanto investire nel marketing online? le cifre delle aziende

Per qualunque azienda o attività professionale prima di iniziare un’attività di marketing online è di fondamentale importanza capire quante risorse investire.

Naturalmente la risposta non è univoca ma varia in base alla tipologia di attività, ai prodotti o servizi venduti e agli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Delle indicazioni utili si possono cogliere esaminando i dati presentati da varie ricerche, che negli ultimi anni hanno analizzato il mercato degli investimenti in marketing digitale fatti dalle aziende.

La spesa pubblicitaria nel 2021 e le previsioni

Nonostante un anno complicato come il 2020 a causa della pandemia, la spesa per il marketing online a livello mondiale è cresciuta del 12,5% secondo una ricerca di eMarketer, mentre l’investimento medio delle aziende secondo la Gartner è del 2,5% del fatturato annuo, che significa una spesa globale di ben 455 miliardi di dollari.

Interessante è anche la suddivisione del budget allocato: il 55,2% viene spese per le pubblicità display e il 40,2% per la rete di ricerca, negli ultimi tre anni il divario tra le due forme è cresciuto dal 10% al 15% a causa del maggiore coinvolgimento degli utenti sui social media e il mondo dei video digitali.

In generale la spesa è cresciuta negli ultimi anni e si prevede continuerà a crescere nei prossimi anni come mostra questo grafico di eMarketer:

Le spese si dividono in vari capitoli e oltre a quelle per il personale interno sono comprese quelle per agenzie che creano gestiscono campagne di marketing digitale su siti Internet, piattaforme social e servizi come Google Ads e Facebook Ads.

Quanto spendere per il marketing online?

La spesa varia in base ai settori industriali o commerciali, ma sappiamo che il totale investito nel marketing è intorno al 10% del fatturato, mentre il 2,5% è speso in quello digitale, e questo è un buon punto di partenza che può essere rivisto al rialzo se l’attività è in settori che possono beneficiare particolarmente dei nuovi strumenti di marketing digitale.
Secondo la Gartner la quota del bugdet “digitale” è in costante rialzo negli ultimi anni, con un incremento del 9% medio annuo, un preciso segnale dell’efficacia di questo tipo di investimento, perchè è in grado di garantire dei ritorni economici importanti e soprattutto più misurabili rispetto agli strumenti di marketing tradizionali.

All’interno del budget riservato all’online, la quota maggiore di spesa il 12,5% è assorbito dalla pubblicità online, al secondo posto troviamo la creazione la gestione di contenuti (11,6%) che sta crescendo rapidamente, mentre al terzo posto troviamo il Search marketing che include anche la paid search con il 10,7%.

I sempre più rapidi cambiamenti nel mondo del marketing digitale, hanno spinto spesso le aziende ad affidare ad agenzie esterne, delegando sempre più attività sia in fatto di content creation sui siti e sui social sia al mobile ed email marketing, ma soprattutto proprio nel Search marketing sui motori di ricerca, inclusi sistemi a pagamento PPC come Google Ads, che richiedono una gestione attenta del budget disponbile e di skills specifiche, che portano le aziende a decidere di affidarlo ad agenzie esterne nel 50% dei casi.

Le ragioni per affidarsi a esperti esterni per le aziende partono spesso dalla consapevolezza di non avere risorse interne formate adeguatamente per restare sempre aggiornate sull’evoluzione del settore, che richede competenze sempre puù specifiche.
In molti casi l’outsorcing, soprattutto nelle aziende medio-piccole permette anche di risparmiare risorse evitando di dover creare un reparto interno.
Inoltre a livello di dirigenza può essere difficile capire come impiegare il budget sulle molteplici attività disponibili e misurare i risultati: meglio concentrarsi sul blog aziendale oppure puntare a ottenere del traffico immediato con il PPC?

L’incremento nello shopping online

Un evento inatteso come la pandemia è stato anche un acceleratore di tendenze già in atto da tempo, come il graduale spostamento degli acquisti dai negozi fisici tradizionali agli ecommerce.

Ben il 58% dei consumatori americani ha dichiarato di acquistare online almeno a cadenza settimanale o ancora più di frequente.
Tra le tipologie di prodotti acquistati spiccano generi alimentari, prodotti per la pulizia e la cura personale e vitamine e integratori.

Una parte consistente di chi acquista online inizia la sua ricerca dei prodotti sui motori di ricerca, soprattutto Google (65%), sul portale di Amazon (addirittura il 74%), il 31% su Facebook, mentre il 38% va direttamente sui siti dei brand che conosce.
Sale l’interesse anche per Instagram (21%) e Tiktok (10%).

 

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